mercoledì 11 gennaio 2012

CAVE ALL'AMIANTO IN VALCENO E VALTARO






CAVE ALL'AMIANTO: per non perdere il filo

Come già accennato esiste in Italia un vuoto normativo che permette l'estrazione di rocce ofiolitiche contenenti amianto mentre contemporaneamente si spendono cifre importanti per la bonifica degli edifici dalla presenza dell'amianto stesso.
L'attività di estrazione fa sì che si disperda una quantità sconsiderata di fibre, notoriamente cancerogene.
Questo vuoto normativo non significa che comunità responsabili attraverso gli enti locali e molti altri mezzi normativi a disposizione (e soprattutto un briciolo di senso di responsabilità e coraggio politico) non possano provvedere. In Emilia-Romagna le rocce ofiolitiche, non dannose se lasciate stare, sono presenti ovunque e molte provincie/comuni hanno provveduto a fermare le attività estrattive a scopo precauzionale.
L'unica provincia in cui questo non accade è quella di Parma, che registra diversi altri record di dubbia legalità.
Nelle valli del Taro e del Ceno è in corso da tempo una vera e propria battaglia tra diversi cittadini e gli enti preposti.
Sono attivi due comitati. Uno a Bardi e uno a Borgo Val di Taro. E in questi giorni si registrano parecchie novità.
Consiglio prima di tutto di leggere l'enorme documentazione partendo dal sito CaveAllAmiantoNoGrazie.info.
Altri link:
"Comitato No Cava Le Predelle";
- "Roccamurata e dintorni" sul blog PocoDetto;
- "Roccamurata disperata e sola" su Parmadaily;
- "Roccamurata, la cava si ferma" su Repubblica Parma, con tutti i link all'interno sugli articoli precedenti;
- "Rete Ambiente Parma";
- "Amianto, togliamocelo dalla testa" della Regione Emilia-Romagna.
Tanto per iniziare. O per ripassare e aggiornarsi.
Come dice la frase iniziale del sito del Comitato:
"Chi non conosce la verità é soltanto uno sciocco;
ma chi, conoscendola, la chiama bugia, é un malfattore. ( B. Brecht )"






1 commento:

  1. I giorni scorsi ho avuto un confronto, ai limiti del surreale, con un operatore di cava; questi, con argomentazioni speciose e antiscientifiche, ha tentato di sostenere la tesi che “eternit è pericoloso, le cave ofiolitiche no”. In realtà il confronto eternit/cave è improponibile per totale assenza di studio comparato sulle due fonti di contaminazione. Da parte nostra non ci siamo mai sognati di fare tale confronto perché Arpa e Ausl si sono guardati bene dal farlo e i sindaci di richiederlo. Detto questo, ricordo anche che il problema eternit è stato da noi sollevato più volte, anche recentemente. Resta il fatto inconfutabile del mancato intervento sulle coperture in cemento/amianto, nonostante l’invito messo a protocollo nel 2010 in comune di Bardi, da notissimo medico del lavoro e consulente di tribunale, nella quale si invitava il sindaco a effettuare un censimento dei fabbricati con copertura in eternit al fine di dare seguito ad un piano di bonifica. La stessa sollecitazione è stata da me, più modestamente, riproposto con lettera recente a tutti i sindaci delle valli. Non prevedo risposta e ormai non mi stupisco più. Detto questo, resta il fatto che, mentre per eternit si tratta di un problema esistente da tempo, che deve essere affrontato e risolto, per le cave ofiolitiche si tratta di consentire ancora di liberare in ambiente nuove fibre di amianto. Quante? Arpa nello studio del 2004 fa una stima approssimativa di minima e di massima. Siamo convinti che le cave ofiolite a breve verranno chiuse tutte, a partire proprio da quelle di Bardi perché porteremo la questione ai massimi livelli istituzionali, dove speriamo di trovare un limite alla indecenza che localmente non abbiamo trovato. I sindaci, che tramite il loro organismo collegiale Comunità Montana danno parere favorevole alla riapertura delle cave di Bardi, si assumono una responsabilità morale e politica enorme a cui dovranno rispondere, in termini di consenso, spero presto. I cittadini delle valli, informati, cominciano a capire. Noi diciamo loro: non limitatevi alla solidarietà, e all’incitamento a proseguire nella battaglia, andate civilmente a chiedere conto ai vostri amministratori delle loro azioni.
    Infine ai commentatori dei vari forum dico sommessamente: parlare solo delle malefatte politiche di Roma è facile; meno facile è mettere il dito nelle piaghe locali.

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