08 Gen 2011
Con le amministrazioni di Bardi e BorgotaroAnche se, ormai, ultraottantenni, erano in molti, praticamente tutti quelli ancora in vita, i reduci della Resistenza presenti al Passo del Santa Donna a commemorare i loro coetanei che, 66 anni fa, ancora giovanissimi, sacrificarono la propria vita per gli ideali di libertà o democrazia. Ideali che, in Valtaro – Valceno, cominciarono a prendere formasin dal periodo immediatamente successivo all’armistizio dell’8 settembre 1943, allorchè la gente di queste valli, come tutto il popolo italiano, prese coscienza del tunnel in cui era caduta nel ventennio di dittatura fascista e reclamò il diritto ad essere protagonista della propria storia. Un diritto che, però, andava conquistato con le armi. Ed ecco, allora, formarsi i primi reparti di combattimento per la libertà che, nell’Appennino Parmense occidentale ebbero il loro battesimo del fuoco il giorno di Natale del ’43, presso l’abitato di Osacca, in comune di Bardi, a poca distanza dal Passo del Santa Donna. Un combattimento che segnò, in queste terre, l’nizio del riscatto di un popolo che, per troppi anni, aveva accettato di obbedire al volere di un’unica persona che imponeva il proprio potere, utilizzando la propaganda di un’ideologia totalitaria. La cerimonia è iniziata nel paesino,ormai disabitato, di Osacca, alla presenza di un numero di persone notevolmente incrementato rispetto agli anni scorsi, in cui il sindaco di Bardi, Giuseppe Conti, ha fatto una dettagliata rievocazione storica degli avvenimenti. Quindi ci si è trasferiti al Santa Donna dove i partecipanti sono notevolemnte aumentati. La conclusione si è poi avuta nella chiesa di Porcigatone, con la celebrazione di una funzione religiosa in memoria dei caduti.
Per maggiori dettagli guarda il Tg di RTA del 7/01
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